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Sky al contrattacco ma strumentalizzando e facendo disinformazione.

Flebile e confusionaria la risposta di SKY Italia alle accuse mosse dalla Società Italiana degli Autori ed Editori. Un vero e proprio mash-up di informazioni e dichiarazioni senza senso con l'unico scopo di strumentalizzare una situazione assurda. SKY invece di sprecare tempo a dare consigli ad AGCOM si preoccupasse  che AGCOM non la oscuri per violazione dei diritti d'Autore.

Riportiamo di seguito la replica della SIAE alle dichiarazioni di SKY ITALIA:

(ANSA) - SIAE: Da Sky "un comportamento inqualificabile e strumentale, mentono sapendo di mentire. E chi ne paga le conseguenze sono gli autori e gli editori italiani,
ovvero la parte più debole". E' dura la replica della SIAE, la
società degli autori e degli editori alla nota nella quale la tv
di Murdoch chiede che la società presieduta da Filippo Sugar
"riconosca l'apertura del mercato e la libertà di scelta degli
autori, assumendo finalmente un atteggiamento equilibrato e
trasparente nei confronti di tutti i suoi interlocutori".
   SIAE, ribatte la società degli autori e degli editori, "non ha
mai ostacolato l'apertura del mercato, ha sempre rispettato la
legge". Mentre dal presidente Sugar arriva una sorta di appello
provocazione: "A questo punto chiedo a Sky di pagare agli autori
ed editori italiani le stesse tariffe che paga agli autori
tedeschi per l'uso delle opere e che non discrimini autori ed
editori italiani"
   Dal primo di luglio, è la ricostruzione della SIAE, da quando
e' scaduto il contratto con Sky, "Sky ha usato musica, opere per
la tv e  film senza corrispondere un euro alla SIAE, le opere
degli autori sono state usate e Sky non ha pagato. Il 29 marzo
dopo aver rifiutato un incontro per trattare il rinnovo della
licenza, Sky ha deciso di versare qualche milione di euro
dicendo subito però che contestava il fatto di doverlo fare alla
SIAE".
   La cosa più grave, spiegano dalla società degli autori e degli
editori, "E' l'accusa di essere monopolisti, peccato che Sky
tratti molto meglio gli autori in Germania e la società
collettiva tedesca, come tariffe e come comportamento. Perché in
Germania - affermano dalla SIAE- il contratto e' scaduto
dicembre 2016 e Sky ha continuato a pagare".
  Da qui la contro accusa: "Il dubbio è che ci sia da parte di
Sky un tentativo strumentale per pagare meno il diritto di
autore e per discriminare gli autori italiani rispetto ai
tedeschi. Questo- concludono- è un pericolo molto grave, perché
senza diritto di autore non c'e' libertà".

Aggiornamento:

DIRITTI AUTORE: SUGAR, SKY PAGHI IN ITALIA QUANTO PAGA IN GERMANIA = Presidente Siae, discriminati in modo vergognoso autori ed editori italiani Roma, 6 apr. (AdnKronos) - "Chiedo ufficialmente a Sky Italia di pagare il diritto d''autore con le stesse tariffe che Sky Germania paga ad autori ed editori tedeschi, smettendo di discriminare in modo vergognoso autori ed editori italiani". Il presidente della Siae, Filippo Sugar, replica così, all''Adnkronos, alla nota diffusa in serata da Sky, appunto sui propri rapporti con la Siae. Dalla Siae si dicono poi "sconcertati dalle dichiarazioni di Sky" che "evidentemente staa tentando di strumentalizzare una vicenda che nulla ha a che fare con diritto d''autore in Italia e cioè l''istruttorria dell''Antitrust nei confronti di Siae", questo per "coprire il fatto che cerca di non pagare o di pagare molto meno gli autori e gli editori italiani rispetto a ciò che fa, ad esempio, in Germania". Dalla Siae sottolinenano che "dall''1 luglio scorso Sky ha cessato tutti i pagamenti per opere e contenuti ad autori ed editori rappresentati dalla Siae", questo dopo che "scaduto il contratto il 30 giugno scorso, ha rifiutato di discuterne il rinnovo e, appunto, sospeso i pagamenti, fino alla settimana scorsa, quando all''improvviso ha versato una cifra, largamente inferiore al dovuto, chiedendone in qualche modo già la restituzione". Un atto, questo del versamento la scorsa settimana, che alla Siae ritengono collegato alla situazione legale in cui si è venuta a trovare Sky con l''utilizzo non remunerato di opere i cui diritti sono in possesso di autori o editori italiani, che avrebbe portato quindi a un versamento "strumentale" per dimostrare solo pro forma la volontà di Siae di remunerare gli aventi diritto. (Car/AdnKronos)

     

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